I Dolmen nel Salento

La Puglia ed in particolare il Salento presentato una particolare concentrazione di Dolmen, cosa che per molto tempo ha incuriosito ed ispirato studiosi ed esperti in materia. Perché proprio in questa zona? A cosa servivano i Dolmen? Chi li ha costruiti?

Il nome “Dolmen” è stato ricondotto da diversi esperi alla lingua bretone, con il significato di “tavola di pietra”. Altri studi hanno però individuato l’origine di questa parola nel termine celtico “tolmen”, che indicava un cerchio di pietre o una roccia scavata e lavorata.

Il Dolmen in Puglia si presentano come singole tavole di pietra orizzontali o come più lastre orizzontali e verticali poste le une sopra le altre. L’impiego di queste costruzioni è stato a lungo ignoto, anche a causa dello stato di degrado in cui sono arrivate sino a noi. Attualmente l’ipotesi più accreditata è che i Dolmen fossero dei sepolcri megalitici: costruiti in epoca preistorica, ne restano traccia in Puglia, Sardegna e Sicilia ma anche in Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Spagna e Germania. Il più famoso e visitato Dolmen è quello di Stonehenge, in Inghilterra.

L’epoca di realizzazione di tali costruzioni sepolcrali in Europa è stata circoscritta ad un arco di tempo che va dalla fine del V millennio A.C. alla fine del III millennio A.C. Più lunga è stata la tradizione nei Dolmen in Oriente, dove la costruzione è durata fino al I millennio A.C.

Nella penisola salentina i Dolmen sono tra le più importanti testimonianze storiche di epoca preistorica, insieme ai Menhir. Di norma si presentano come due rocce lavorate in posizione verticale con una lastra più grande e liscia posta sopra, in posizione orizzontale. Alcune ipotesi, confermate dalla presenza di presunti canali di scolo incisi sui Dolmen, portano a pensare che, in occasione delle sepolture, sui Dolmen venissero fatti dei sacrifici per ottenere la benevolenza delle divinità.

Se volete vedere dal vivo alcuni Dolmen salentini ben conservati, potete recarvi a Maglie, a Calimera, a Minervino (in particolare il Dolmen “Scusi”), e a Melendugno (il Dolmen “Placa”).
Vanno segnalati, inoltre, due Dolmen in eccezionale stato di conservazione nei dintorni di Salve, più precisamente nella marina di Pescoluse.

Il primo di questi Dolmen è noto perché vi sono stati ritrovati frammenti di ossidiana, di ceramica e di ossa umane (fatto molto poco usuale). Il secondo, chiamato “Argentina”, presenta una caratteristica “camera” a destinazione sepolcrale scavata nella roccia subito dopo l’ingresso.

Chiunque abbia già prenotato una vacanza nel Salento approfittando magari di offerte e last minute come nel caso di molti residences a Leuca,  non potrebbe fare a meno di visitare anche l’entroterra, ricco di testimonianze storiche.